STELLA ROMAGNOLI

ISTRUZIONI PER LA TESI

Per chi si vuole laureare con me:

Per poter richiedere la tesi è preferibile aver frequentato il corso (almeno l’80% delle lezioni) e aver ottenuto un ottimo voto (28 o 30) all'esame. Ma non è indispensabile.
Indispensabile è invece la passione che ci mettete.
Se volete fare la tesi con me sappiate che pretendo originalità e grande impegno. Anche per poche pagine.

Qualche regola ovvia nella scelta del tema della tesi:

E altri consigli tratti dal libro di Umberto Eco (1977) Come si fa una tesi di Laurea.

  • che l’argomeno risponda agli interessi del candidato
  • che le fonti a cui ricorre siano reperibili e facilmente consultabili
  • che le fonti siano maneggiabili (e legalmente riproducibili)
  • che il quadro metodologico della ricerca sia alla portata del candidato.

Insomma: un argomento che amate, fonti reperibili e utilizzabili e ricerca fattibile.

La scelta dell'argomento:

seguite questa regola: più si restringe il campo, meglio si lavora e più si va sul sicuro. Evitando banalità.
Avendo solo 50 pagine a disposizione, il rischio di proporre un'accozzaglia di argomenti triti e ritriti è alto.

PIANO DI LAVORO:

si parte con un titolo, un sottotitolo (che è la “morale” della tesi, cosa si vuole dimostrare), un indice e una premessa.

INDICE:

è la struttura della tesi (che si evolverà man mano)
Un indice ideale dovrebbe avere questa struttura:

  1. posizione del problema
  2. le ricerche precedenti (la teoria esistente)
  3. la nostra ipotesi
  4. i dati che siamo in grado di proporre
  5. loro analisi
  6. dimostrazione dell’ipotesi
  7. conclusioni

Nel PIANO DI LAVORO datevi dei timing. Niente rende l’idea di poca professionalità quanto non rispettare i tempi di lavoro... E cercate di NON FAR IRRITARE MAI il vostro relatore. E’ da lui/lei che dipenderà il vostro voto finale... che vi porterete dietro per sempre...

BIBLIOGRAFIA:

per la parte teorica (le ricerche precedenti) cominciate a far riferimento a quelle dei libri di testo universitari a vostra disposizione e poi allargate il campo (consultate i libri e gli articoli citati per poter trovare altri libri e articoli... E così per i siti web).
I libri di autori stranieri andrebbero letti in lingua originale (almeno l’inglese...)
Converrebbe impostare un sistema di schede (es. in excel) per argomento e fonte.

In nessun caso la ricerca bibliografica può esaurirsi nel web.

Per la consultazione e il prestito di volumi e riviste specializzati nelle discipline sociali e della comunicazione, i laureandi hanno a disposizione i servizi della Biblioteca del Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale, aperta al pubblico presso la sede di via Salaria, 113 (piano terra). Fra gli strumenti utili ai laureandi, si segnala inoltre il Catalogo generale delle biblioteche della Sapienza e della Regione Lazio. Le risorse elettroniche in abbonamento (banche dati e periodici elettronici) sono accessibili sia dalle sedi universitarie della Sapienza, sia da casa tramite l’installazione dell’apposito software BIXY.

Per la bibliografia e le citazioni eguire le regole APA

I riferimenti presenti nella bibliografia finale, riportati in ordine alfabetico, anteporranno anch’essi (come quelli all'interno dell'elaborato) l’autore e l’anno di edizione, seguiti dalle altre informazioni necessarie a identificare l’opera.
Così, nel caso di un libro:
Cognome e nome, anno di edizione, Titolo e sottotitolo in corsivo, Casa editrice, Luogo di edizione.
Nel caso di una curatela:
Cognome e nome (a cura di), anno di edizione, Titolo e sottotitolo in corsivo, Casa editrice, Luogo di edizione.
Nel caso di capitoli all’interno di opere miscellanee:
Cognome e nome, anno di edizione, “Titolo del saggio fra virgolette”, in Cognome e nome del/i curatore/i (a cura di), Titolo e sottotitolo dell’opera in corsivo, Casa editrice, Luogo di edizione, pp. da-a.
Nel caso di articoli su rivista:
Cognome e nome, anno di edizione, Titolo dell’articolo in corsivo, “Nome rivista”, annata, numero, mese/anno, pp. da-a.

ATTENTI AL PLAGIO! Le citazioni letterali vanno sempre identificate tra «virgolette» e nella relativa nota va riportato anche il numero di pagina/e del testo citato (se in lingua originale meglio, così non fate neanche la fatica di tradurlo); se invece si riferiscono con parole proprie osservazioni e riflessioni di un autore, è sufficiente il richiamo autore-data.

LA SCRITTURA:

la solita regola è quella di pensare... A CHI SI PARLA?
Chi è il vostro target? Il relatore? tutti gli studiosi o gli studenti che la consulteranno negli anni a venire?
Volete pubblicarla e venderla? O regalarla al vostro "ispiratore" (magari oggetto della tesi)?
Lo stile deve essere mirato al target. Diciamo ai vostri ...stakeholders (ma che avete studiato a fare il mio esame?!)

Innanzi tutto si definiscono tutti i termini tecnici che si usano (come nelle presentazioni si evitano le abbreviazioni o le espressioni non note agli interlocutori).
Non date per scontato che l’interlocutore abbia fatto il vostro lavoro e sappia di che parlate. Presentate sempre l’argomento o il soggetto. Rendere facile la lettura NON è banale.

Per quanto riguarda COME scrivere....
“Non siete Proust. Non fate periodi lunghi.” (Umberto Eco. E se lo scrive lui...)
Se vi vengono frasi lunghe spezzettatele. Ripetete il soggetto, lasciate perdere troppi pronomi e subordinate, incisi e così via.
Andate spesso a capo (è riposante per chi legge...)
NON usate puntini di sospensione (come sto facendo io, ma questo è un sito internet, non una tesi!), punti esclamativi (come sopra), NON spiegate le ironie.
Cercate di evitare l’io e il noi. Mettere al riflessivo è meglio (“si pensa che...” invece di “io penso che” oppure “l’articolo citato in precedenza ci dimostra che...” anzichè “l’articolo che abbiamo citato in precedenza dimostra che...”).
NON usate l’articolo davanti al nome proprio (“Il Leopardi”... arghhh... come scrivere “La Romagnoli”!!!!!)

GRAMMATICA:

E' ovvio che l'elaborato debba essere impeccabile dal punto di vista grammaticale. Fatelo leggere anche a persone che non ci hanno mai lavorato, perchè è più facile accorgersi dei refusi e degli errori. Sul piano ortografico, si raccomanda una speciale attenzione nell’uso dei monosillabi. È bene ricordare che si accentano solo quelli (dà, è, lì, là, né, sé, sì) che assumono significati diversi in base al contesto in cui sono usati.

PUNTEGGIATURA:

Il punto, la virgola, i due punti e il punto e virgola vanno attaccati alla parola che li precede, e devono essere seguiti da uno spazio vuoto. Quando usate l'apostrofo ('), questo va attaccato sia alla parola che precede che a quella che segue (es. l'amico).

Quando usate frasi tra parentesi, queste devono essere attaccate alle parole che contengono e staccate da uno spazio prima e dopo (così).

CITAZIONI:

non utilizzatele MAI per frasi ovvie o banali.
Se sono di un autore straniero vanno presentate in lingua originale (comodo!!!).
Devono poi essere FEDELI, senza tagli, e con chiaro riferimento all’autore (quando e dove l’ha detto/scritto). vedi sopra.

L'EDITING:

Per quanto riguarda il formato della tesi potete anche essere originali e creativi, però occorre ricordare che l’elaborato finale è un documento ufficiale e che deve pertanto riportare le dovute informazioni amministrative atte a identificare il candidato e il suo lavoro (ateneo, facoltà, corso di laurea, titolo e sottotitolo dell’elaborato, anno accademico).
A tal fine, i laureandi sono invitati a redigere copertina e frontespizio attenendosi ai modelli preimpostati in base allo standard d’Ateneo, scaricabili dall’appositapagina web. Analogamente, è consigliabile preferire soluzioni grafiche in grado di favorire la leggibilità del testo sia su carta sia su schermo, fra le quali:

  • un’impaginazione interna fronte/retro;
  • la scelta di un comune carattere tipografico (sono generalmente consigliati i caratteri “con grazie”: Cambria, Times New Roman, Palatino, Baskerville);
  • un allineamento giustificato del testo;
  • un’interlinea pari a 1,5 o doppia,